Le Catacombe di San Gennaro sono le più grandi aree cimiteriali di tutto il sud Italia, nonché tra le più gran dell'intera penisola. Si trovano nel sottosuolo di Napoli, precisamente nel quartiere Sanità. Il loro ingresso si trova a Via Capodimonte, adiacente alla Basilica del Buen Consiglio. Ci troviamo nel centro della città, sicuramente una delle aree più caratteristiche e dense di storia.
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Non solo sono vastissime e affascinanti, queste sono anche le catacombe dove furono traslate le spoglie di San Gennaro, patrono della città. Il che conferisce ulteriore valore mistico e quasi affettivo nei confronti di questo misterioso luogo, sicuramente tutto da scoprire.
La storia delle Catacombe di San Gennaro
L'origine delle Catacombe risale a cavallo tra il II e il III secolo d.C., periodo di provenienza del primo nucleo familiare ritrovato al loro interno. Tuttavia, il nome della suddetta famiglia romana non è noto, rimasto sconosciuto per la perdita del materiale epigrafico. E' nota solo la sua origine patrizia, null'altro. La famiglia donò poi i suoi spazi alla comunità cristiana. Lungo il III secolo fu creato il vestibolo del piano inferiore, dove poco dopo ci finirono i resti di Sant'Agrippino, sesto vescovo di Napoli e primo patrono della città. Nel quattrocento il vescovo Giovanni I fece traslare nella catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro, ucciso nel 305. Da quel momento, quel luogo divenne centro di culto del martire, da lì poi l'appellativo di Catacombe di san Gennaro.
Dal momento dell'elevazione spirituale della catacomba dove giaceva san Gennaro, tutto il complesso ha assunto via via più importanza e ricchezza. Divenne un vero e proprio centro di culto dove si andava a rendere lustro al martire. Una prima data clou fu l'831, anno in cui il sovrano longobardo Sicone I assediò Napoli. Egli si impossessò delle spoglie di san Gennaro e li portò a Benevento, sua città e sede episcopale. Vi seguirono anni di decadenza, quasi di degrado, per le catacombe, tremendamente trascurate e ignorate.
A partire dal
XVIII secolo gli studiosi ripresero i propri studi sulle catacombe. Inoltre, queste divennero una meta ambita per i visitatori del
Grand Tour. Si tratta di un viaggio attraverso l'
Europa che l'
alta aristocrazia era solita intraprendere dal 1700 a seguire. La cosa andò avanti in crescendo, fino ad arrivare all'età contemporanea e i giorni nostri. Lungo la
seconda guerra mondiale, le catacombe furono fondamentali come rifugio dai bombardamenti.
Nel 1969, Corrado Ursi, cardinale arcivescovo di Napoli, fece riorganizzare le catacombe e inaugurò una nuova campagna di scavi. Durante quest'ultima, gli studiosi scoprirono la Cripta dei Vescovi e la Tomba di San Gennaro. Dal 2006 le Catacombe di San Gennaro sono aperte anche e soprattutto al grande pubblico, mentre prima erano perlopiù materia di studi e ricerche.
Le Catacombe di San Gennaro oggi
Le Catacombe di San Gennaro sono disposte su due livelli tra loro non sovrapposti, entrambi caratterizzati da spazi estremamente ampi. Come già detto, il punto di partenza è stato il sepolcro di una famiglia patrizia, poi ampliato con le spoglie di Sant'Agrippino. E' proprio dalla Basilica del suddetto santo che si sviluppa la catacomba inferiore, secondo una struttura a reticolato scavata nel tufo. L'imponente vestibolo inferiore, con soffitti capaci di toccare fino ai 6 metri di altezza, ospita una grande vasca battesimale voluta dal vescovo Paolo II. Quest'ultimo fu celebre soprattutto per essersi rifugiato nelle catacombe per scappare dalle lotte iconoclaste nell'VIII secolo.
La catacomba superiore può essere anche ricondotta all'antico luogo di sepoltura dei vescovi. Ha origine da un antico sepolcro del III secolo d.C. che conserva alcune delle prime pitture cristiane del sud Italia. E' grazie alla traslazione delle spoglie di san Gennaro (V sec. d.C.) che si ebbe la prima espansione della catacomba, il suo primo innalzamento. Difatti, dopo la sua sepoltura, ci fu la formazione della Cripta dei Vescovi, dove erano sepolti i vescovi della città e la maestosa basilica adjecta, una basilica sotterranea a tre navate.
La
tomba di San Gennaro fu ritrovata attraverso lo studio di un'
omelia databile tra
IX e X secolo, oltre a un passo del
Chronicon dei vescovi di Napoli. Il tutto, naturalmente, sempre nel livello superiore delle catacombe. La tomba era in un
cubiculum, identificato in quello al di sotto della basilica dei vescovi. A partire dalla tomba sono scaturite le modifiche al livello soprastante, con la realizzazione di un ambiente riservato alla sepoltura dei vescovi e di basiliche; queste ultime erano spazi ben più ampi rispetto alle altre cappelle riservate a defunti comuni.
Al giorno d'oggi, le
Catacombe di San Gennaro sono un punto di ritrovo per amanti della storia e dell'arte, ma anche e soprattutto per i
fedeli. Parliamo di un luogo di culto di caratura a dir poco imperiosa, un luogo di
pellegrinaggio che accoglie visitatori da tutto il mondo. Tra i suoi vantaggi, va contato anche l'adesione al
Naples Pass, mezzo che aiuta per godere al meglio dell'esperienza nelle catacombe.
Insomma, non resta che muoversi a visitare le catacombe. E' da tener conto però che le temperature nel loro interno oscillano sempre tra i 15° e i 22°, per tutto l'anno. Dunque, è opportuno vestirsi comodi e tenersi pronti per quest'avventura tutta da scoprire e vivere!
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