Ai piedi dell'omonima certosa si erge la Vigna di San Martino, ovvero uno dei più grandi vigneti d'Europa. Parliamo di un territorio agricolo avente tradizione addirittura medievale, cui fascino non è mai andato a sopirsi nei secoli data la vista mozzafiato sul Vesuvio e sul Golfo di Napoli. Andiamo a scoprire qualche tratto caratteristico di questa eccellenza napoletana da preservare e custodire gelosamente.

La tradizione secolare della Vigna

L'antica Vigna di San Martino ha vita dal lontano 1368, anno in cui fu costruita l'omonima Certosa. Sono sette gli ettari di territorio agricolo che le conferiscono spazio, oltre al merito di essere stata dichiarata nel 2010 Monumento Nazionale dal Ministero per i Beni Culturali e Patrimonio dell'UNESCO

L'ingresso è precisamente al Corso Vittorio Emanuele, numero civico 340, dunque lungo la collina che porta al quartiere residenziale del Vomero. E' da dire che è tutto quasi celato, poiché si accede tramite un cancelletto dagli scuri colori, che tutto trasmette tranne che la spensieratezza che regalerà poi il verde che poi si arriverà a respirare. Anche il seguito non promette nulla di particolare, vista una salita ripida attraverso solitudine e palazzi semiabbandonati e trasandati. Poi, poco dopo, si approda finalmente al vigneto, un luogo che forse poco appartiene a quello che lo circonda, al grigio e l'opaco della strada e del traffico quotidiano. 

Quest'ampio e prezioso spazio verde è stato di proprietà dei monaci certosini fino all'Unità d'Italia, dunque è stato loro per ben cinquecento anni di lavoro e attività. Da lì in poi, è passato tra le mani di diversi privati. E' dapprima divenuto nel 1967 "Bene di interesse paesaggistico", poi nel 1988 è stato acquistato da Giuseppe Morra, gallerista d'arte napoletano. 

Iniziative per la protezione del verde di Napoli ed educazione ecologica

Da ormai diversi anni la cura della vigna è affidata all'Associazione ONLUS "Piedi per la Terra", che da oltre vent'anni si occupa di ricerca educativa nell'ambito dell'Educazione Ecologica in contesti di natura. Il tutto viene affrontato tramite attività rivolte a bambini, educatori e famiglie, con lo scopo di arricchire il bagaglio conoscitivo dell'intera comunità. 

Come detto, gli obiettivi dell'Associazione sono educare al rispetto della natura e diffondere la cultura ecologica. Questa duplice missione viene attuata tramite l'approccio esperienziale, creando un contatto diretto tra uomo e natura. La gestione della Vigna di San Martino è lo specchio più limpido di quanto detto grazie a tutte le attività ricreative che vengono messe in atto. 

Fari puntati in primis sulla formazione dei più piccoli, con numerosi campus dedicati ai bambini dai 3 ai 12 anni. Per loro è un'occasione preziosa per immergersi fin dalla tenera età nel verde e nella natura, giocando in piena campagna e respirando l'aria della fattoria. Difatti, non dimentichiamo la presenza animali come asini, cavallo, anatre, galline e pulcini.  Educazione ecologica ma non solo, tra le attività di "Piedi per la terra" rientra, ovviamente e inevitabilmente, anche la produzione di vino. Ogni anno ne vengono prodotti circa quattromila litri all'anno, provenienti da uve Aglianico, Piedirosso, Falanghina e Catalanesca. Ciò che viene prodotto a San Martino non viene commercializzato, bensì viene consumato unicamente dai produttori e dai soci, oltre che eventualmente dai visitatori in casi specifici. Pertanto, c'è tutta l'aria della spensieratezza di quelle bevute allegre col panorama mozzafiato del Golfo di Napoli a fare da magico sfondo.