A tutti prima o poi capiterà di imbattersi nel Duomo di Napoli: fedeli, turisti, curiosi... ma quanti di voi conoscono la sua storia?

Storia del Duomo di Napoli

Il Duomo di Napoli è un vero e proprio capolavoro monumentale tutto da scoprire. Sita in via Duomo, la cattedrale di Napoli, è dedicata alla Maria Assunta; in un secondo momento è stata consacrata anche a San Gennaro: il santo patrono di Napoli. Sebbene fatto costruire dal re Carlo II D’Angiò nel XIII secolo, il Duomo di Napoli, ha poco che possa essere ritenuto Francese o tecnicamente Gotico. Difatti risulta essere un gioiello artistico frutto di una stratificazione secolare che inizia in epoca paleocristiana. All’inizio gli artisti coinvolti erano soprattutto di origine francese, ma ben presto i lavori furono affidati a rappresentanti dell’arte locale e italiana. La cattedrale fu terminata sotto il re Roberto D’Angiò nel 1313-14.  

Il sito antico

Il sito antico, prima della costruzione del Duomo presentava la basilica di Santa Restituta, risalente al IV secolo d.C. il battistero di San Giovanni in Fonte e la Basilica di Santa Stefania. I primi due edifici sono stati inglobati nel progetto del duomo, la basilica di Santa Stefania è stata sacrificata e distrutta. Questi edifici a loro volta erano sorti sui resti Romani dell’antico tempio di Apollo: nume tutelare di Partenope.  

La sfortuna/ fortuna del duomo di Napoli

Il progetto architettonico del Duomo risulta essere piuttosto sfortunato già dopo qualche decennio dalla costruzione. Due terremoti si abbattono su Napoli tra la metà del 300 e il 500 danneggiando molte parti della cattedrale. Tuttavia questi due eventi catastrofici hanno decretato la fortuna del duomo ovvero i lavori di ricostruzione e abbellimento di stampo rinascimentale e barocco che più affascinano i visitatori. Infatti in questo periodo vengono costruite la cappella del succorpo e la reale cappella del tesoro di San Gennaro che sono i luoghi più frequentati dai visitatori. Nell’800 viene ricostruita la facciata e dopo la seconda guerra mondiale a causa di alcuni danni, la cattedrale viene ristrutturata.

La facciata del Duomo di Napoli

La facciata viene ristrutturata più volte. Nell’800 viene ricostruita dall’architetto Errico Alvino in stile neogotico; è in marmo e presenta ai lati due torri campanarie incomplete. Presenta tre portali al di sopra del quale sono presenti elementi decorativi scultorei gotici dell’antica facciata. Essi non furono distrutti dai terremoti. Sorreggono il portale centrale due leoni stilofori in marmo opera dello scultore Toscano Tino di Camaino. Anche la scultura sopra il portale: la madonna con il bambino è del noto artista. Vi sono anche le figure di angeli, San Gennaro e San Pietro e il cardinale Minutolo. Il portale di destra veniva aperto solo in occasioni speciali: le festività legate a San Gennaro, l’ingresso ad una funzione religiosa da parte di un membro della famiglia reale regnante e il matrimonio di un membro dei Minutolo.

Interno del Duomo di Napoli

Il duomo presenta una pianta a croce latina a tre navate (doveva ricordare la croce di Cristo), con cappelle laterali. In controfacciata sono collocati i sepolcri degli Angioini. Le navate sono separate da otto pilastri per lato, in granito africano, su cui poggiano grossi archi ogivali gotici. Questi archi sostengono un tetto a capriate che è stato coperto da un soffitto ligneo cinquecentesco, intagliato e dorato, voluto dal cardinale Decio Carafa. Anche l’interno, come la facciata, è stato più volte ritoccato.

Transetto e Cappella del Succorpo

Nel transetto rialzato rispetto alla navata centrale, è collocato l’accesso alla cappella del succorpo voluta dal Cardinale Oliviero Carafa. Gioiello quattrocentesco, rappresenta la più grande opera del rinascimento Napoletano. Probabilmente fu ideata dal Bramante. L’ambiente è interamente in marmo. Per realizzare la cappella fu scavato l’ambiente sotto il transetto e la cattedrale rischiò di crollare. Sono conservate al suo interno le reliquie di San Gennaro di fronte al quale è stata realizzata la statua del cardinale Carafa, opera di Tommaso Malvito.

Navata sinistra e Basilica di Santa Restituta

La Navata sinistra del Duomo presenta l’accesso alla vecchia basilica Paleocristiana di Santa Restituta. Fondata da Costantino I è stata inglobata all’interno del duomo. Attualmente rappresenta una cappella del duomo infatti è stata modificata nei secoli. Presenta elementi paleocristiani e barocchi. Un esempio paleocristiano è il Battistero di San Giovanni in Fonte, risalente anch’esso al IV secolo, ritenuto il più antico d’occidente. Un esempio barocco è l’altare e l’abside.  La Cappella presenta tre navate separate da colonne in stile corinzio, recuperate dall’antico tempio di Apollo. All’interno Si trova anche l’area archeologica: vi sono infatti anche antichi resti greci e romani.

Navata destra e Cappella del tesoro di San Gennaro

Dalla navata destra del Duomo, è possibile accedere alla cappella del tesoro di S.Gennaro. Essa custodisce il sangue del Santo Patrono di Napoli; è un gioiello di arte e architettura mondiale. Racchiude marmi, affreschi, dipinti dei migliori artisti dell’epoca e del movimento barocco napoletano. Fu progettata dal frate Francesco Grimaldi, dopo la morte dell’architetto, l’opera fu portata a termine Ceccardo Bernucci e Giovan Giacomo di Conforto. La sua costruzione, che risale al 1527, fu un ringraziamento al patrono per aver liberato Napoli da tre flagelli: il colera, la guerra franco-spagnola e l’eruzione del Vesuvio. Nel 1601 fu fondata la Deputazione della Real Cappella del Tesoro, alla quale venne affidato l’incarico di organizzare la costruzione e la fondazione della nuova struttura. Inaugurazione che avvenne il 16 dicembre 1646. Per volontà del popolo nacque così la devozione al martire, di cui sono custodite nella chiesetta le reliquie e il tesoro, dono di nobili e imperatori. Ad affrescare la cappella furono inizialmente i grandi pittori emiliani, dal Cavalier Arpino a Guido Reni, al Domenichino. La cupola che si erge al centro è stata affrescata dal Lanfranco.

Curiosità sul Duomo di Napoli

Lo sapevate che il grande letterato Giovanni Boccaccio ambienta una delle novelle del Decameron proprio nel Duomo di Napoli, nella cappella Minutolo? Trattasi della novella di Andruccio da Perugia.

Si dice, infatti, che Giovanni Boccaccio durante il soggiorno napoletano alla corte angioina avesse tratto ispirazione per una delle novelle più famose del Decameron, proprio dalla visita alla cappella Minutolo, dove il “cupido” Andreuccio era entrato in possesso di un tesoro “il quale valeva oltre cinquecento fiorini”. Fantasia? Leggenda? Realtà? Fatto sta che, da secoli, l’imponente basilica voluta da Carlo I D’Angiò nel 1266 non ha mai smesso di ammaliare i visitatori.

Ps. La cappella Minutolo si trova nel transetto della cattedrale, precisamente sul lato destro adiacente all’abside in posizione rialzata. Questa cappella, dedicata a San Pietro e Sant’Anastasia, è di incerta datazione, ma fu ristrutturata dall’Arcivescovo Capece Minutolo negli ultimi anni del XIII secolo per farne la sua cappella funebre.

Sul fondo il monumento sepolcrale del Cardinale Enrico Capece Minutolo. Il monumento è realizzato completamente in marmo bianco e in stile gotico. Le pareti che il soffitto sono decorati da affreschi tra gli autori si può individuare Giotto, Pietro Cavallini e Cimabue.