Uno dei luoghi simbolo della città di Napoli è sicuramente il Real Albergo dei Poveri, un imponente edificio riconoscibile da qualsiasi cittadino della città. Una struttura chiamata anche Palazzo Fuga e nella diceria popolare detta Reclusorio oppure Serraglio, come atto a significare un senso di reclusione. 

Il Real Albergo dei Poveri è una delle più grandi opere del '700 di tutta Europa. 


La storia della costruzione del Real Albergo dei Poveri di Napoli

Nella metà del diciottesimo secolo ci fu una voglia di investire le finanze del Regno per migliorare la città di Napoli. Infatti, nel 1749 il Re Carlo III di Borbone convocò in città Ferdinando Fuga per una sua idea.

Un'idea quasi rivoluzionaria per l'epoca, un albergo dedicato ai poveri. Questo è il primo passo verso la costruzione dell'Albergo dei Poveri. Un'idea tanto semplice quanto socialmente utile, una struttura ben designata artisticamente che fosse pronta a ricevere le masse di poveri presenti all'interno del Regno in qual momento. 

L'epoca del '700 era l'ideale per un progetto del genere. L'idea del palazzo era molto dispendiosa sia per tempo che per costi economici, infatti rimase incompiuta. Infatti, quella che è una delle più grandi strutture costruite nel settecento in Europa fu ridimensionata dal progetto iniziale, ridotta dell'80%. Il cambiamento avvenne con l'insediamento di Ferdinando IV sul trono. Fu tolto spazio alle camere da letto e data maggiore ampiezza ai locali dove poter insediare le macchine e le strutture adatte alla produzioni manifatturiere ed artigianali. 

Gli scopi e obiettivi sociali dell'albergo restarono per un lungo periodo, infatti dal 1802 si iniziarono ad accogliere anche gli orfani della Santa Casa dell'Annunziata. Ai quali veniva messo un tetto sopra la testa, venivano anche impartiti insegnamenti educazionali e venivano inseriti in contesti lavorativi. 

Anche se qualche anno dopo fu etichettato come Serraglio, una sorta di carcere dove gli ospiti fossero sottoposti ad un processo di rieducazione. Soprattutto per minorenni.

Successivamente furono ospitati nell'albergo altre organizzazioni culturali e sociali: una scuola di musica, un cinema  ed una palestra. Qualche anno dopo entrarono anche piccole sezioni delle istituzioni come i Vigili del fuoco, l'Archivio di Stato di Napoli ed un tribunale per giudicare i minori.

A metà del ventesimo secolo la struttura subì dei danni con il crollo di un'ala del palazzo ma i danni più ingenti furono causati dal terremoto del 1980. Dove nell'episodio purtroppo ci furono anche delle vittime. Il comune ne acquisì la proprietà e vent'anni dopo avviò un processo di restaurazione e ricostruzione non ancora terminato. 

L'architettura del Real Albergo dei Poveri

Il progetto iniziale prevedeva che la struttura dovesse ospitare ben ottomila persone, suddivise tra uomini, donne, ragazze e ragazzi. Queste categorie potevano essere a contatto solo durante il lavoro, totalmente separati negli altri momenti della giornata.

Il Real Albergo dei Poveri ha una facciata di 400 metri, ancor più grande di quella della Reggia di Caserta. L'intera struttura si estende su una superficie di 103'000 metri quadrati. Le prime caratteristiche che si possono notare sono le cinque serie di finestre e una scalinata a doppia rampa alle porte dell'ingresso principale. Sempre all'ingresso è scolpita un'epigrafe <REGIVM TOTIVS REGNI PAVPERVM HOSPICIVM>, di Alessio Simmaco Mazzocchi (umanista dell'epoca).

Superato l'ingresso troviamo gli interni, diviso in tre cortili, dove il cortile centrale doveva essere la base della grande chiesa, mentre i due cortili laterali due giardini. Adornati con aiuoli e spazi ricreativi dedicati allo sport. Ad oggi uno dei due è stato reinventato come parcheggio.

All'interno dell'edificio sono presenti ben 430 stanze, non tutte della stessa dimensione. Le più grandi misurano 40 x 8 x 8 metri. 

Alloggiare nel centro di Napoli nei pressi del Real Albergo dei Poveri

A meno di 600 metri dal Real Albergo dei Poveri è possibile soggiornare in una magnifica struttura situata nel cuore di Napoli. Infatti, in centro troviamo LH51 Neapolitan bed and breakfast, il nome deriva proprio dalla via in cui è situata: Via Colonello Carlo Lahalle, 51. 

La struttura ci offre quattro diversi tipi di camere: rossa (dedicata al corno portafortuna, simbolo della città), blu (dedicata al mare di Napoli), verde e rosa (due tipologie di colorazioni differenti ma entrambe designate e arredate in uno stile moderno).