Napoli è una città veramente famosa, patria della pizza e perla del mediterraneo abbracciata al Vesuvio. Ne avrai sentito sicuramente parlare, ma conosci i suoi quartieri? Vieni a scoprirli insieme a noi

Per comprendere la storia dei quartieri di Napoli bisogna tornare indietro di almeno 3 secoli, quando il re Borbonico Ferdinando IV, per motivi amministrativi, divise la città in 12 quartieri affidando ad ognuno di essi un Giudice della Gran Corte Criminale.

In questo modo si garantiva maggiore sicurezza pubblica e un'amministrazione più semplice e moderna. Il quartiere San Ferdinando è da questo punto di vista uno dei più antichi ed è oggi dinamico e pulsante, bagnato dal mare e amato da turisti e cittadini. All'interno del quartiere troverai librerie e café storici, teatri, musei e istituzioni culturali. Non te lo perdere!

I punti d'interesse del quartiere San Ferdinando a Napoli

Oggi il Quartiere San Ferdinando è uno dei migliori in cui soggiornare e passeggiare essendo centralissimo e ricco di punti d'attrazione. Un crocevia di strade e vicoli, vero e proprio cuore culturale della città, dove hanno sede svariati musei e teatri, e dove si praticano attività culturali, sportive e artistiche.

E' proprio in questo quartiere che sorge la piazza più famosa di Napoli ovvero Piazza del Plebiscito, spesso utilizzata per le manifestazioni pubbliche, sportive e sociali e vero punto di riferimento per la città.

E' proprio qui che sorge lo storico Palazzo Reale di Napoli, residenza dei viceré spagnoli per oltre centocinquanta anni, poi anche della dinastia Borbonica e Napoleonica durante il decennio di dominazione francese. Oggi è un grande polo museale, con appartamenti reali, pinacoteca e luogo anche di ritrovamenti archeologici, oltre che sede della biblioteca Nazionale, che conserva fondi e raccolte di inestimabile valore.

Proprio di fronte al Palazzo, inoltre, sorge la grande Basilica dedicata a Francesco da Paola ad opera dell'architetto Ticinese Pietro Bianchi e oggi considerato un capolavoro dell'architettura Neoclassica in Italia.

In pochi metri inoltre sorgono: l'ottocentesca Galleria Umberto I, il teatro San Carlo, la Chiesa di San Ferdinando, ma anche luoghi dedicati alle arti come il Circolo Politecnico e il piccolo museo del Corallo Ascione.

San Ferdinando, un quartiere dove passeggiare vicino al mare

Questo splendido quartiere napoletano è inoltre uno splendido affaccio sul mare ed è il luogo ideale per delle belle passeggiate all'aperto, godendosi il panorama mozzafiato con vista Vesuvio.

Soprattutto a ridosso del mare troverai pizzerie storiche, bar, ristoranti, e passeggiando passeggiando, ti troverai a visitare due antichi castelli: Castel dell'Ovo e Maschio Angioino (conosciuto anche come Castel Nuovo). All'interno di quest'ultimo inoltre sorge il Museo Civico di Castel Nuovo, con preziose collezioni di sculture, oggetti e dipinti d’epoca medievale e del tardo Ottocento.

Il Castel dell'Ovo invece sorge direttamente al mare, su di un piccolo isolotto chiamato Megaride. Esso è accessibile gratuitamente tramite prenotazione ed offre architetture panoramiche sul mare risalenti al V secolo; inoltre è spesso sede di mostre d'arte ed eventi espositivi di vario genere (il prezzo in questo caso varia in base all'evento).

Quest'ultimo è famoso per essere stato testimone del crollo dell'impero Romano, quando l'ultimo imperatore Romolo Augustolo fu esiliato dal re Unno Odoacre, proprio in questo castello, mettendo fine a un periodo storico che nel complesso durò oltre 1000 anni. 

Cose che (forse) non conosci sul quartiere San Ferdinando

Lo sapevi che è proprio partendo da questo quartiere che fu fondata l'antica colonia greca di Partenope (oggi Napoli) ? Ci troviamo infatti nella zona di Pizzofalcone a ridosso dello spuntone roccioso, interamente di tufo, chiamato Monte Echia; fu proprio qui che i greci provenienti dalla vicina Cuma trovarono il luogo ideale per fondare una nuova città, nel VIII secolo a.C.

La scelta di un posto del genere fu strategica, data la posizione favorevole e la visione avvolgente sul mare che permetteva una maggiore sicurezza in caso di attacchi via mare. Lo sguardo sul Tirreno ha così permesso e favorito lo sviluppo di scambi commerciali con l'esterno.

Proprio sotto al monte Echia sono ancora presenti inoltre una serie di cavità, abitate in epoche antiche e da cui si estraeva il materiale di cui sono composte gran parte delle architetture monumentali della città: il tufo.

In quel luogo inoltre c'erano anche le antiche sorgenti d'acqua sulfurea, conosciuta come "acqua della mummara" dove la mummara erano le tipiche anfore di creta a due manici, ampiamente utilizzate dagli "acquaiuoli" (venditori d'acqua). Tali sorgenti vennero poi chiuse all'inizio degli anni '70 con il diffondersi del colera.