La celebrazione della Pasqua a Napoli tra sacro e profano

La Pasqua è una delle ricorrenze religiose più importanti del mondo cattolico. Infatti, mentre il sacrificio di Gesù, "morto per noi sulla croce", rappresenta uno dei momenti più toccanti e sofferti per il fedele, la  Resurrezione, invece, ne illumina il cammino di luce e speranza. A Napoli, città molto devota e dal profondo sentimento religioso, anche a causa delle sue origini spagnole, la Pasqua è molto sentita. Sono numerose, infatti, le rappresentazioni della Via Crucis che animano le strade della città e della provincia, rievocando quegli attimi così emozionanti.  Ma non solo. Infatti a Napoli la Pasqua è molto importante anche per il suo "lato profano".

Infatti la Pasqua è, come ogni festa, un momento per stare insieme ad amici e parenti e per godere con loro delle tradizionali leccornie della cucina partenopea. E poi, poiché cade di solito nel periodo primaverile, è anche un'occasione per fare delle gite o dei picnic che in genere si svolgevano il Lunedì in Albis.

Stiamo parlando del rito della cosiddetta Pasquetta, rito intoccabile per ogni napoletano che si rispetti: chi non ricorda, infatti, l'ironica canzone Il rock dei tamarri del cantautore napoletano Tony Tammaro, che amabilmente ironizzava sull'arcaica usanza partenopea? Ischia, Procida, Capri, ma anche Mondragone, Telese ed Avellino erano le mete più ambite negli anni '80 e '90.

Ma oggi, nel pieno dell'emergenza Covid-19, come possiamo festeggiare la ricorrenza, con tutte le restrizioni che la profilassi sanitaria sta imponendo per la salvaguardia della salute pubblica, scopriamolo insieme.

Come festeggiare la Pasqua a Napoli nel 2021

Dovendo abbandonare a causa di forza maggiore il rito della Pasquetta, le grandi manifestazioni religiose di massa ed i pranzi con numerosi amici e parenti, il campo d'azione dei festeggiamenti, purtroppo, si restringe. Anche se resta aperta, comunque, durante il week-end pasquale, la possibilità di poter far visita a conoscenti e congiunti in numero limitato e di poter raggiungere le proprie seconde case.

Se siete dei ferventi fedeli, tuttavia, nulla vi vieterà di celebrare la ricorrenza religiosa nella chiesa del vostro comune nel rispetto delle norme e delle misure di sicurezza vigenti.  Riscoprire con profondità il vostro sentimento religioso, infatti, potrebbe aiutarvi a trovare conforto e ristoro in questo momento di grave difficoltà. E questo per quanto riguarda lo "spirito".

Per quel che concerne "la carne", invece, nulla vi vieterà di festeggiare con i vostri conviventi l'atteso momento, gustando con loro le tipiche specialità pasquali partenopee. La sera del Giovedì Santo, ad esempio, si è soliti a Napoli mangiare una zuppa di cozze, una tradizione di origine borbonica che costituisce una sorta di aperitivo per i lauti banchetti dei giorni seguenti. Giorni durante i quali i napoletani preparano due autentiche prelibatezze, una salata ed una dolce. La prima è il casatiello, un rustico lievitato,  "una sorta di vaso di Pandora delle delizie": salame, formaggio, uova, questi sono gli ingredienti principali del protagonista assoluto delle Pasquette di una volta! Il secondo è la pastiera, un dolce caratterizzato da una pasta frolla con un ripieno cremoso composto da grano e ricotta, tra i dolci più rinomati della tradizione partenopea. Questi due capolavori della gastronomia saranno sicuramente presenti come ogni anno sulle tavole di ogni napoletano, accanto ai salumi, alla ricotta salata e agli altri alimenti tipici di Pasqua.

E per la Pasquetta? Vi consigliamo di armarvi di pazienza e fantasia e di utilizzare gli spazi aperti della vostra abitazione nel miglior modo possibile. Se siete fortunati, ed avete un bel giardino, magari potrete consumare lì il vostro pasto, se il tempo, come si spera sarà buono. E con l'ausilio della tecnologia, potrete contattare gli amici e i parenti che di solito festeggiavano con voi questi felici momenti, per ricostruire, almeno virtualmente, la tipica Pasquetta napoletana in attesa di momenti certamente migliori.