Non tutti sanno che Napoli vanta il più elevato numero di chiese al mondo: parliamo di un patrimonio artistico e spirituale inimmaginabile, formatosi nell’arco di diciassette secoli e che sin dal‘700 le è valso l’appellativo di “città delle 500 cupole”. Paleocristiane gotichebarocche neoclassiche, le chiese di Napoli riescono a sintetizzare stili e tradizioni contrastanti e plurali, facendo calare il visitatore in un’atmosfera ora magica e quasi pagana, ora profondamente mistica e cristiana. Che tu sia un fervente credente o un entusiasta cultore d’arte, ecco a te l’elenco e la storia delle 10 chiese napoletane che non possono mancare nel tuo tour.

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Le dieci chiese più belle di Napoli tra storia e mito

Nata da una sirena, o fondata dai Greci, città ricca di storia, tanto quanto di leggende, ma anche culla di studiosi e filosofi dove però la superstizione non ha mai cessato di esistere. Anche nelle più belle chiese di Napoli questo dualismo si può notare, così come nelle strade, nei modi di dire, nelle festività.
Mentre le visiti tutte lasciati affascinare da splendide architetture e inestimabili opere d’arte, ma anche da tradizioni antiche, la cui origine non sempre è nota.

Non a caso uno dei monumenti più visitati a Napoli si deve a un principe alchimista, Raimondo di Sangro; la sua Cappella Sansevero dove è custodito il Cristo Velato, è un gioiello barocco al cui interno si trovano anche innumerevoli riferimenti all’esoterismo. Alcune delle più belle chiese di Napoli, inoltre, danno accesso alle catacombe dove potrai scoprire di più sull’affascinante culto legato alle anime del Purgatorio.

10. La Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio

La Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio Capodimonte è la chiesa più giovane della città: è stata costruita nella prima metà del XX secolo e consacrata soltanto nel 1960. Fu realizzata su modello della basilica di San Pietro a Roma. Le similitudini con la basilica romana sono più che evidenti sia all’esterno che all’interno: la facciata, la cupola, i colori, il marmo, la struttura delle navate (non manca nemmeno una più modesta statua della pietà); tutti richiami che le sono valse l’appellativo della “piccola San Pietro”. Al suo interno si trova l’organo a canne Tamburini (la più rinomata ditta organaria italiana) costruito nel 1964 e un organo positivo barocco costruito nel 1769 da Domenico Antonio Rossi. Accanto alla basilica è presente l’ingresso alle catacombe di San Gennaro risalenti al II secolo d.C.

Non distante si trova anche il Museo di Capodimonte, uno dei più importanti musei di Napoli e d'Italia.

Orario di apertura: 8:30-18:30
Ingresso: gratuito
Come arrivarci: Metro Linea 2 Cavour

9. La Basilica di Santa Maria della Sanità

La Basilica di Santa Maria della Sanità è stata eretta nel 1600 sul sito delle catacombe di San Gaudioso. Fu dedicata a Santa Maria ma è conosciuta anche come chiesa di San Vincenzo alla Sanità in quanto ospita la statua del santo domenicano spagnolo Vincenzo Ferreri, detto ‘O Munacone. La chiesa contiene numerose testimonianze di correnti manieristiche, classicistiche e barocche, ed è famosa per lamaestosa scala a tenaglia conducente all’abside ove è posta la scultura della “Madonna della Sanità”di Michelangelo Naccherino; al di sotto del presbiterio si apre l’ingresso alla basilica paleocristiana. Contiene numerose opere realizzate da Luca Giordano e Andrea Vaccaro.

La trovi nel cuore del Rione Sanità, uno dei quartieri più interessanti, decisamente da scoprire.

Orario di apertura: 10:00-13:00
Ingresso: gratuito
Come arrivarci: Metro Linea 1 Museo/ Metro Linea 2 Cavour

8. La Chiesa di San Martino

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La Chiesa di San Martino si trova all’interno dell’omonima Certosa, eretta nel 1325 per volontà di Carlo D’Angiò. Il sovrano la volle in una posizione dominante della città, ed è per questo che sorge sul colle che domina l’intero Golfo di Napoli. Il complesso ha subito rimaneggiamenti e ampliamenti in stile barocco, al punto che oggi la certosa rappresenta uno dei massimi esempi di pittura e scultura napoletana del seicento. La chiesa si compone di una navata unica con otto cappelle laterali, rivestite da preziose tarsie marmoree. La volta, che conserva la primitiva struttura trecentesca, viene ridipinta da Giovanni Lanfranco nel 1637 e raffigura l’Ascensione di Cristo in una gloria di luce dorata. Nel coro, le grandi tele alle pareti vengono commissionate ai più grandi artisti del XVII secolo: Guido Reni, Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo. Nella sagrestia monumentale, i pregievoli armadi in noce sono stati realizzate da artisti fiamminghi e napoletani.

Orario di apertura: 9:30-17:00
Ingresso: € 6/ € 3 ridotto
Come arrivarci: Metro Linea 1 Vanvitelli

7. La Basilica di San Lorenzo Maggiore

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La Basilica di San Lorenzo Maggiore si trova in Piazza San Gaetano, nel cuore dell’antico centro storico della città, da dove si accede anche allo straordinario mondo di Napoli Sotterranea. È un gioiello architettonico di inestimabile importanza, frutto della stratificazione di tre epoche diverse: quella greca, quella romana ed infine quella medievale. Fu costruita nel 1270, sui resti di una chiesa paleocristiana risalente al VI secolo d.C, per volontà del monarca Carlo I D’Angiò, e realizzata secondo l’inconfondibile stile gotico francese, mescolatosi poi con quello francescano. Fu proprio in questa basilica che avvenne il primo incontro dello scrittore Giovanni Boccaccio con la sua amata “Fiammetta”, precisamente nel 1334, durante la messa del sabato santo.

Orario di apertura: 8:30-19:30

Ingresso: €9/€7 reduced

Come arrivarci: Metro Linea 1 Municipio, Toledo

6. La Chiesa di Sant’Eligio Maggiore

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La Chiesa di Sant’Eligio Maggiore, situata nei pressi di Piazza Mercato, è la chiesa gotica più antica della città. Fu costruita dai D’Angiò nel 1270 in onore dei santi Eligio, Dionisio e Martino. Si può entrare nel complesso lateralmente, da un portale strombato ricco di motivi naturalistici di stile gotico francese. L’interno, in tufo giallo, è indubbiamente elegante e austero; vi si leggono, però, pesanti rimaneggiamenti ad opera dei restauri intervenuti a seguito della seconda guerra mondiale, ma si conservano ancora importanti opere, come il dipinto di Massimo Stanzione situato sull’altare e rappresentante i tre santi e il "Giudizio Universale” del pittore fiammingo Cornelis Smet, che qualcuno sostiene ritoccato da Michelangelo. Di notevole bellezza è l’antichissimo orologio adoppio quadrante contenuto nell’arco quattrocentesco a due piani

Orario di apertura: 8:30-13:00
Ingresso: gratuito
Come arrivarci: 15 minuti a piedi da Piazza Garibaldi

5. La Chiesa del Gesù Nuovo

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In piazza del Gesù Nuovo , dietro la facciata a bugne di pietra nera del rinascimentale Palazzo Sanseverino , si sviluppa l’omonima chiesa, voluta dai gesuiti e inaugurata nel 1597 . Si tratta di una delle più importanti chiese della città, tra le massime concentrazioni di pittura e scultura barocca a cui hanno lavorato alcuni dei più influenti artisti della scuola napoletana . Tra ricche decorazioni marmoree, affreschi e dipinti, l’interno presenta, tra gli altri, lavori di Ribera , Fanzago e Giordano ; vi si onorano inoltre numerosi santi, tra cui Ignazio di Loyola e Giuseppe Moscati , di cui oltre alle reliquie, ritroviamo moltissimi ex voto a lui dedicati.

Orario di apertura: 07:00-12:30/16:00-19:45
Ingresso: gratuito
Come arrivarci: Metro Linea 1 Università, Dante/ Metro Linea 2 Cavour

4. La Chiesa di San Domenico Maggiore

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Situata nell’omonima piazza nel cuore del centro storico, fu edificata per volontà di Carlo d’Angiò tra il 1283 ed il 1324 in forme gotiche, incorporando una preesistente chiesa del X secolo a.C. É considerata il luogo storicamente fondamentale per la diffusione dell’ordine domenicano nel sud Italia e vanta legami con illustri personalità, quali Tommaso D’Aquino , Giordano Bruno e Tommaso Campanella . Nel corso dei secoli, fu restaurata più volte, ma il più importante rifacimento risale a quello operato dal Vaccaro che ne trasformò le originali forme gotiche in barocche . La Chiesa è ricchissima di opere d’arte, in particolare, vanno citati il seicentesco altare maggiore opera di Fanzago e le tele del Solimena e del De Vivo .

Orario di apertura: 10:00-19:00
Ingresso: gratuito
Come arrivarci: Metro Linea 1 Università, Dante/ Metro Linea 2 Cavour

3. La Chiesa di San Gregorio Armeno

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La Chiesa di San Gregorio Armeno, nota anche come Chiesa di Santa Patrizia, è un meraviglioso esempio di barocco napoletano. Il complesso è situato sopra le rovine di un santuario dedicato alla dea Cerere. Fu fondato nell’ VIII secolo dalle monache di San Basilio fuggite dall’Oriente con parte delle reliquie di San Gregorio, patriarca di Armenia. All’interno dell’edificio fu portato nell’Ottocento anche il corpo di Santa Patrizia, ritenuta una discendente dell’imperatore Costantino. Con il passare del tempo a Napoli il culto della Santa divenne quasi più forte di quello del Santo. Insieme al più noto miracolo di San Gennaro, anche quello di Santa Patrizia vede compiersi la liquefazione del sangue della santa, ogni martedì e ogni 25 agosto, giorno in cui è generalmente festeggiata.

La strada omonima, Via San Gregorio Armeno, è nota inoltre per essere il cuore dell’arte del presepe napoletano, con le botteghe degli artigiani aperte e attive tutto l’anno.

Orario di apertura: 9:30-12:00
Ingresso: gratuito
Come arrivarci: Metro Linea 1 Università, Dante/ Metro Linea 2 Cavour

2. La Basilica di Santa Chiara

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La Basilica di Santa Chiara fu innalzata dal 1310 al 1340 per volere del monarca Roberto D’Angiò esituata nel cuore del centro storico della città. All’originale pianta gotica seguì una ristrutturazione barocca nel Seicento, finché nel 1943 venne quasi interamente distrutta dai bombardamenti degli Alleati e, successivamente, completamente restaurata nella sua originale forma gotica. L’interno, che colpisce per la vastità e la semplicità, ospita la tomba del re Roberto dietro l’altare maggiore e tra i sepolcri delle cappelle vi è quello dell’eroe nazionale Salvo d’Acquisto. Di considerevole pregio è il chiostro maiolicato delle Clarisse, progettato da Domenico Antonio Vaccaro e decorato con maioliche settecentesche di Giuseppe e Donato Massa.

Orario di apertura: 7:30-12:30/16:00-19:45
Ingresso: gratuito
Come arrivarci: Metro Linea 1 Università, Dante/ Metro Linea 2 Cavour

1. Il Duomo di Napoli

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Il Duomo fu costruito sotto gli Angiò nel 1200, sui resti dell’antico tempio dedicato al Dio Apollo, ma rimaneggiato continuamente nel corso dei secoli, fino a diventare una delle più importanti chiese della città; èil frutto della sovrapposizione di tre stili diversi che vanno dal gotico puro del trecento, al barocco seicentesco e al neogotico ottocentesco ravvisabile dall’imponente facciata in marmo bianco. Ospita ricchezze conosciute in tutto il mondo come il celebre mosaico bizantino completamente ideato e composto in oro e i meravigliosi dipinti di Luca Giordano. L’attrazione principale è però la cripta di San Gennaro, il patrono della città, in cui ritroviamo il cranio del santo e soprattutto l’ ampolla che racchiude il suo sangue, oggetto del “miracolo” della liquefazione.

Orario di apertura: 8:30-12:30/16:30-19:00
Ingresso: gratuito
Come arrivarci: Metro Linea 1 Università/ Metro Linea 2 Cavour

Quante chiese ci sono a Napoli?

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Le “1000 chiese di Napoli” può sembrare un modo di dire, ma se le cupole a Napoli sono 500, il numero totale delle chiese è davvero un migliaio. Dal 313 d.C., infatti, a Napoli si sono sempre costruite bellissime chiese che oggi costituiscono un patrimonio artistico e storico di immenso valore. La più antica chiesa di Napoli? Il primato è attribuito alla basilica di Santa Restituta, di età paleocristiana, che oggi si trova inglobata all’interno del Duomo. È stata costruita nel VII secolo d.C. sui resti di un tempio di Apollo.

Oltre alle chiese già nominate, inoltre, ce ne sarebbero tante altre da non perdere. Per citarne solo una, la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi vale di certo una visita grazie ad uno straordinario ciclo di affreschi del Vasari, del Rossellino e di altri artisti che costituisce una meravigliosa ed originale espressione del Rinascimento Toscano a Napoli.

Caravaggio nelle chiese di Napoli

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Tra i tanti immensi artisti che hanno contribuito a rendere uniche le chiese di Napoli, Caravaggio è probabilmente il più celebre e di sicuro uno di quelli che maggiormente hanno influenzato la scena artistica napoletana nei secoli.
Nella sua turbolenta vita Caravaggio è stato a Napoli due volte e in città, protetto dalla nobiltà e ispirato dalla vibrante vitalità delle sue trade, ha lasciato tre capolavori di valore inestimabile.

L’opera di Caravaggio nelle chiese di Napoli si può ammirare in via dei Tribunali, nella cappella del Pio Monte della Misericordia, si trova la gigantesca tela che rappresenta Le Sette Opere della Misericordia. Fu realizzata per la chiesa di San Domenico Maggiore, invece, La Flagellazione di Cristo, oggi custodita nel Museo di Capodimonte. Il Martirio di Sant’Orsola, che oggi si trova a Palazzo Zevallos Stigliano in via Toledo, è stata invece l’ultima tela dipinta dal Caravaggio prima della sua morte.
Purtroppo sono andate perduti in seguito al terremoto del 1805 i tre dipinti realizzati per la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi.