L'acquedotto carolino in Campania
A 25 kilometri dalla città di Napoli troviamo un’opera ingegneristica di monumentale bellezza: l’acquedotto carolino. Un’opera costruita nel Xlll secolo con delle tecniche all’avanguardia che l’hanno resa indistruttibile e capace di resistere a ben tre terremoti. Dal fascino irresistibile, l’acquedotto carolino è stato commissionato dalla famiglia Borbone durante la dominazione spagnola, destando l'interesse di tutta l'Europa. Questo consentì a Luigi Vanvitelli di accrescere la sua fama.
La storia dell'acquedotto carolino
Acquedotto carolino
Soprannominato “carolino”, prende il nome di colui che ne ordinò la costruzione: Carlo di Borbone, Re di Napoli. Il monarca, residente tra il palazzo reale di Napoli e la Reggia di Caserta, commissionò a Luigi Vanvitelli, autore della stessa residenza reale sita in Caserta, la realizzazione di un acquedotto che, sfruttando la leggera pendenza delle montagne, potesse rifornire di acqua non solo la residenza principale, con le fontane e le vasche che adornano il parco, ma anche la reggia di Carditello, compresi mulini e aziende agricole nei dintorni. Una palese dimostrazione di come la famiglia Borbone tenesse molto al benessere del suo popolo. Lo stesso popolo approfittò della costruzione dell’acquedotto per avviare attività imprenditoriali che sfruttassero proprio l’acqua.
I lavori per la realizzazione dell’acquedotto iniziarono nel 1750 e terminarono ufficialmente nel 1770 con una spesa complessiva di 622.424 ducati, circa 10.040.000 €, secondo una stima ufficiosa. Più di 16 anni ininterrotti di lavori per creare, quello che all’epoca, era anche il più lungo ponte d’Europa. Infatti nella zona di Valle di Maddaloni si può infatti assistere ad un’opera ingegneristica straordinaria. Un ponte di 529 metri di lunghezza e 55 di altezza, costituita da 67 pilastri portanti, a pianta quadrata, e archi, sui quali poggia il sistema di trasferimento dell’acqua. Il modello di ponte si base su antichi progetti romani. Costruito con materiali di prima eccellenza e con minuziosità, per testimoniare la qualità del lavoro svolto, il ponte è riuscito a resistere a tre terremoti, che non hanno scalfito minimamente la struttura costruita in tufo. È opportuno ricordare che oltre al ponte dell’acquedotto carolino sito in Valle di Maddaloni esistono altri ponti. Tra i più importanti rientrano il Ponte Carlo III di Moiano, che attraversa il fiume Isclero, e il Ponte della Valle di Durazzano.
Alla base del ponte vi è un’opera commemorativa chiamata “ossario”, inaugurato nel 1899, in memoria dei soldati che hanno perso la vita della battaglia del Volturno, scontro avvenuto tra i volontari di Garibaldi e le truppe borboniche nel 1860 nei pressi del fiume Volturno, durante la spedizione dei Mille.
Il sistema idrico dell'acquedotto carolino è patrimonio dell'Unesco
Come anticipato, l’acquedotto è stato costruito per rifornire di acqua le immense fontane e le lunghe vasche del parco della Reggia di Caserta. L’acquedotto, grazie al lavoro di Vanvitelli, riuscì a trasportare l’acqua fino alla città di Sant’Agata dei Goti. I rifornimenti principali erano destinati alla seteria di San Leucio, ai mulini, alle vasche, alle fontane, alle peschiere, ai giardini e agli impianti idrici dell’intero palazzo reale e della città di Caserta. L’approvvigionamento di acqua avveniva direttamente sotto terra, prelevando acqua dalle sorgenti del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), attraverso un tracciato sotterraneo, per la maggior parte, lungo 38 chilometri. Tutte le condotte, larghe 1,2 m ed alte 1,3 m in ferro furono realizzate nelle 8 ferriere costruite in Calabria e volute da Luigi Vanvitelli in persona, lungo il corso della fiumara Assi (Guardavalle), le quali furono parte costituente delle Regie ferriere di Stilo.
Il ponte dell’acquedotto carolino sito in Valle di Maddaloni è stato riconosciuto nel 1997 come patrimonio dell’UNESCO.
Come raggiungere l'acquedotto carolino
L'acquedotto è visibile a qualunque orario della giornata. Di notte è illuminato e il panorama è mozzafiato. D'estate i turisti e le persone del posto, sostano nei pressi dell'acquedotto per fare dei pic-nic o fare jogging.
Come raggiungere i Ponti della valle – Acquedotto Carolino Vanvitelliano:
Da Caserta Sud seguire per circa 8 km la Statale 265 per Maddaloni, Valle di Maddaloni.
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