Il museo di Jago è senza dubbio uno dei siti artistici di Napoli più innovativi e interessanti degli ultimi anni. Si tratta di uno spazio dedicato alle opere simbolo di Jacopo Cardillo, scultore conosciuto col nome d'arte di Jago, diventato rapidamente un punto di riferimento per l'arte contemporanea italiana e mondiale. 

La location del museo di Jago è di quelle simboliche: ci troviamo nella Chiesa di Sant'Aspreno dei Crociferi, nel cuore del Rione Sanità. Si tratta di un punto divenuto velocemente un luogo di culto per gli amanti dell'arte contemporanea e non. Il Museo di Jago rientra tra le attrazioni del Naples Pass, dunque non vi resta che approfittarne e visitarlo subito!

ll Museo di Jago al Rione Sanità: la bellezza che può salvare

20241003192120-museo-jago-pieta.jpg

Il museo di Jago ha aperto a Napoli nella Chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi nel maggio 2023, sebbene il legame tra Jacopo Cardillo, al secolo Jago, e la città abbia radici nate qualche anno prima. Tutto nasce dall'opera di Don Antonio Loffredo, rettore della chiesa nonché fondatore della Cooperativa La Paranza, da sempre vicino ad iniziative benefiche e culturali per il Rione Sanità. 

Tra i progetti spinti da La Paranza troviamo il progetto Luce, dietro al quale c'è la riapertura della Chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi con conseguente apertura del museo. E' il cuore e l'opera di rinascita del quartiere di Loffredo ad aver spinto Jago ad aprire qui la sua mostra, a portare qui le sue opere. 

L'artista ammise che questa azione di riqualifica "restituisce dignità e funzione a chi è abbandonato, ridandogli essenza". Questo disegno umano si rispecchia appieno nella poetica artistica di Jago, con quest'ultimo che da sempre mette al centro i più deboli, gli emarginati e chi non ha voce. Un'arte sociale e umana, che in questo contesto trova la sua miglior espressione possibile. 

Il Museo di Jago e il realismo vivo delle sue opere

20241003192340-museo-jago-venere.jpg

Il museo di Jago presente a Napoli nel Rione Sanità è speciale perché presenta al pubblico tutte le opere principali dell'artista originario del Lazio. Andando in ordine però, si inizia con le opere giovanili, in particolare con "Self": si tratta di un suo mezzo busto, cui caratteristica principale sono gli occhi scavati che fissano il pubblico; questo perché è l'azione di ammirare l'opera che fa progredire l'arte, è il pubblico che rende l'arte tale.

Ruba l'occhio poi la "Mano", raffigurante la mano della nonna di Jago, la quale pur essendo affetta dal morbo di Parkinson aveva sempre il suo smalto rosso sulle dita. Lei, legame tanto caro all'artista, che era stata l'unica persona a credere nel suo sogno artistico fin dal giorno zero.

Troviamo poi tra gli altri il "Cuore Minerale", che è un un cuore anatomico, che però non bastava all'artista. Ecco dunque la nascita di "Apparato Circolatorio": 30 cuori e un sistema che si chiude in un cerchio, simbolo di eterno e perfezione. A rubare sempre l'occhio è però "La Pietà", forse l'opera simbolo di Jago: la particolarità non sta solo nella sofferenza vivida e chiara, bensì nell'asessualità del corpo morto che mette al centro la persona prima del genere. 

Non dimentichiamoci poi "La David", che è ancora in lavorazione (ora misura circa 1.60m, arriverà ad essere circa 4m), e "Venere", rappresentata con una donna anziana, ruvida e senza capelli, per affermare che la Venere è tale sempre, anche in vecchiaia. Perché è dalle imperfezioni che si ricava la vera bellezza, quella autentica.

La mitologia classica nell'arte di Jago

20241003192444-museo-jago-narciso.jpg

C'è spazio anche per la mitologia classica nel museo di Jago, dove risaltano all'occhio due opere molto interessanti dalla grande storia dietro. La prima è quella di "Narciso", che ricalca il mito secondo il quale un giovane cacciatore, di nome Narciso appunto, s'innamora del suo riflesso nell'acqua per punizione divina. La sua è una fine tragica, perché finisce per morire nel lago in cui si specchiava. 

Jago va oltre il mito nella sua opera, perché contrappone a Narciso il corpo di una donna, il quale rappresenta l'io interiore, invisibile dall'esterno. La mano del cacciatore però non è stata scolpita, perché si crede che egli sia riuscito a scavare nel suo io ed andare oltre se stesso, oltre il mito. 

L'altra grande opera di natura classica è "Aiace e Cassandra", posta proprio al centro della navata della chiesa. Siamo nel contesto della Guerra di Troia, la sacerdotessa Cassandra viene trovata da Aiace principe di Locride e da quest'ultimo viene violentata. Anche in questo caso, Jago tenta di stravolgere la mitologia riaffermando il bene e sentimenti positivi.

Difatti, l'artista blocca il secondo in cui lei blocca lui, quasi dunque a frenare la violenza. L'intento è quello di dare a Cassandra un epilogo diverso, un messaggio di speranza che si può espandere tranquillamente ad ogni contesto di violenza e sopruso. Si riafferma dunque l'arte umana di Jago, che qui trova forse una delle massime espressioni. 

Visita il Museo di Jago con Naples Pass

20241002022306-museo-jago-napoli.png

Il Museo di Jago è diventato in fretta un perno dell'arte contemporanea a Napoli, un agglomerato di arte e bellezza imperdibile. A suo favore, inoltre, c'è l'estrema facilità con cui si giunge alla Chiesa di Sant'Aspreno ai Crociferi; basta raggiungere in metro la fermata di Piazza Cavour con la Linea 2, o la fermata di Museo con la Linea 1. E' aperto tutti i giorni, il weekend anche il pomeriggio (10:00-14:00 e 15:00-19:00), 

Sottolineiamo come il Museo di Jago rientra tra le tantissime attrazioni inserite nel Naples Pass, strumento fondamentale per visitare Napoli, complici tutti i benefits e gli sconti presenti. Non vi resta che sbrigarvi e visitare l'esposizione, catapultandovi così nell'universo artistico di Jago, autentico orgoglio nazionale artistico in Italia e nel mondo!