La chiesa di Santa Chiara: il santuario degli Angioini

Qualsiasi turista che si rispetti, napoletano o straniero che sia, ha percorso almeno una volta via Benedetto Croce in cerca della tipica atmosfera partenopea. Tra i vari monumenti che si affacciano sulla famosa strada, è sicuramente da non perdere l’affascinante chiesa di Santa Chiara, fatta costruire dagli Angioini come proprio sacrario familiare agli inizi del XIV secolo. La maestosa struttura gotica ospita al suo interno, infatti, una cospicua serie di sepolcri della dinastia francese. Uno su tutti il colossale monumento di re Roberto d’Angiò, morto nel 1343, scolpito dai toscani Giovanni e Pacio Bertini, opera purtroppo danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. La tomba, dove il re appare per ben quattro volte, è impreziosita da un distico di Francesco Petrarca, il grande poeta tanto amato dal colto Roberto che l’ospitò con grandi onori presso la sua corte: Cernite Robertum Regem Virtute Refertum.

Al suo fianco, in tribuna, altri due importanti monumenti, scolpiti dal celebre scultore senese Tino di Camaino che a Napoli codificò lo schema base dell’iconografia funeraria tanto diffusa nelle chiese napoletane, ovvero quella del sarcofago poggiato sulle virtù-colonne, rappresentative di tutte le qualità morali che connotavano il regnante: il monumento di Carlo duca di Calabria, il figlio di re Roberto scomparso prematuramente e quello della seconda moglie di Carlo, Maria di Valois, anch’essa deceduta in giovane età.

È possibile ammirare altri sepolcri della famiglia reale (in controfacciata ed in tribuna), ma destano particolare commozione, nelle cappelle del lato destro, le lastre dei piccoli Maria d’Angiò (figlia di Carlo e Maria, opera del Camaino) e Ludovico di Durazzo, nipotino della precedente, realizzata da Pacio Bertini.


I Borbone, i Del Balzo e le altre bellezze della chiesa di Santa Chiara

Ma Santa Chiara nasconde nelle proprie viscere i resti di un’altra importante dinastia reale: i Borbone. Infatti l’ultima cappella a destra, fatta costruire verso la metà del diciottesimo secolo dal re Carlo III, ospita nella cripta sottostante le spoglie mortali dei membri più in vista della nobile casata. Da Ferdinando I a Francesco II, passando per Filippo, il figlio di Carlo III precocemente scomparso ed immortalato da uno splendido monumento di Giuseppe Sanmartino, l’autore del Cristo Velato, i membri dell'antica stirpe francese riposano a pochi metri dai “cugini angioini”.

Sull’altare della cappella, “l’anacronistica” tela cinquecentesca di Girolamo Macchietti rappresentante l’Incredulità di San Tommaso. La cappella dei Borbone è anche una viva testimonianza del distrutto rifacimento settecentesco della chiesa operato da Domenico Antonio Vaccaro, che oggi si può ammirare nella sua interezza, solo grazie ad alcune foto scattate prima del rovinoso bombardamento del 1943.

Le “saghe familiari” di Santa Chiara proseguono con la cappella del Balzo, riccamente stratificata: dai medievali e “tineschi” sepolcri dei capostipiti della famiglia (Raimondo del Balzo conte di Soleto e la moglie Isabella d’Apia), al rifacimento barocco d’inizio Seicento realizzato dell’architetto Jacopo Lazzari. Meravigliosa, sull’altare disegnato da quest’ultimo, la statua rappresentante San Francesco eseguita dallo scultore toscano Michelangelo Naccherino.

L’ideale percorso di visita si conclude con altre bellezze da ammirare. Il Museo dell’Opera France-scana che conserva alcune delle opere sfuggite al disastro della guerra e altre vestigia rinvenute du-rante i lavori di scavo che permettono d’integrare la lettura del monumento, come ad esempio, l’eccezionale Ecce Homo ligneo di Giovanni da Nola.

Il famigerato chiostro, uno dei più belli tra i tantissimi “claustri partenopei”, dove le maioliche decorate da Giuseppe e Donato Massa, rappresentano un unicum nel suo genere. Ed infine l’originale Presepe Napoletano realizzato tra il XVIII e il XIX secolo, dove le realistiche rappresentazioni dei costumi dell’epoca si fondono abilmente con il rigoroso spirito religioso dei suoi sacri personaggi.


Come raggiungere il Complesso Monumentale di Santa Chiara

Il Complesso Monumentale di Santa Chiara si trova in via Benedetto Croce 16 ed è facilmente raggiungibile con le linee Circumflegrea e Cumana (Fermata Montesanto); con la linea 1 (Fermata Piazza Dante); con la linea 2 (Fermata Montesanto)

La chiesa di Santa Chiara è visitabile tutti i giorni dalle 7.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20:00.

Il museo ed il chiostro sono aperti dal lunedì al sabato dalle 9:30 alle 17:30. La domenica dalle 10.00 alle 14.30.