Chiaia è tra i quartieri più eleganti di Napoli ed è il luogo ideale per lo shopping e le passeggiate. Percorrendo queste strade, ci ritroviamo nell’accogliente spazio di Piazza dei Martiri e ci fermiamo ad osservare la statua che la domina. Il monumento ha un alto valore simbolico perché rappresenta il coraggio, il sacrificio e la lotta per la libertà.Anni fa la piazza era denominata Largo di Santa Maria a Cappella Nuova. La struttura odierna fu voluta da Ferdinando II di Borbone che, nella seconda metà del IX secolo, ne affidò la restaurazione all’architetto Enrico Alvino, volendo dedicare una strada ai caduti dei Moti del 1848. Dopo la morte di Ferdinando II (1859), il sindaco Andrea Colonna, decise di portare a termine il progetto e far diventare Piazza dei Martiri il simbolo del coraggio e della volontà di riscatto.Il centro della piazza è occupato da una colonna, risalente al periodo borbonico, quando la piazza aveva il nome di Piazza della Pace. In cima alla colonna c’è una statua alata, progettata dall’architetto Emanuele Caggiano che simboleggia la “virtù dei martiri” e alla cui base si trovano quattro leoni che rappresentano i martiri napoletani di diverse epoche storiche.
Il leone morente
Rappresenta i caduti della repubblica Partenopea del 1799. Fu realizzato da Antonio Busciolano.
Il leone trafitto da una spada
Simboleggia i caduti dei Moti carbonari del 1820 e fu realizzato da Stanislao Lista.
Il leone sdraiato
Sotto la zampa mantiene lo Statuto del 1848 ed è dedicato ai martiri napoletani caduti durante i Moti del 1848. È opera di Pasquale Ricca.
Il leone in piedi
Con la sua preda, è dedicato ai caduti del periodo garibaldino, del 1860. È stato scolpito da Tommaso Solari.
Sulla colonna, alle spalle del leone in piedi, c’è una targa:
Alla gloriosa memoria dei cittadini napoletani che
caduti nelle pugne o sul patibolo
rivendicarono al popolo la libertà di proclamare con patto solenne ed eterno
il plebisicito del XXI ottobre MDCCCLX
Il Municipio consacra
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