La ricchezza artistica di Napoli ha pochi eguali al mondo, è cosa risaputa. Molti dei capolavori e delle bellezze della città sono addirittura quasi nascosti, inspiegabilmente sottovalutati dall'attenzione generale. Tra questi rientra il Complesso Monumentale di Sant'Anna dei Lombardi, una delle più grandi perle rinascimentali napoletane, situato nel cuore del centro storico partenopeo. 

La fondazione della chiesa è datata 1411 per opera di Gorello Origlia, battezzata al tempo come chiesa di Santa Maria di Monteoliveto. Tuttavia, diversi sono stati i rinnovamenti della struttura, che presto divenne la chiesa favorita da parte della corte reale aragonese. Cuore dello stile rinascimentale napoletano ma non solo, difatti, tante saranno anche le influenze artistiche delle correnti successive che rendono il complesso un incontro dell'arte di diversi secoli in un unico punto fisico.  

La "piccola Cappella Sistina" di Napoli: la Sagrestia di Giorgio Vasari

Lo abbiamo già sottolineato, lo facciamo nuovamente e probabilmente lo rifaremo in seguito: Sant'Anna dei Lombardi è un'autentica "hidden gem" dell'arte napoletana. E' davvero difficile trovare in città, anche più vagamente nell'intera Campania, un bagaglio rinascimentale di tale portata. L'esempio più maestoso a nostra disposizione risiede nella Sagrestia della chiesa, affrescata dal genio artistico-letterario di Giorgio Vasari nel 1545. La mente eccelsa dell'aretino rinnovò l'ambiente rimodellando l'architettura medievale che caratterizzava quel vano. Lavorando a stucco le volte, il Vasari fece realizzare così un ciclo pittorico suddiviso in tre campate, ognuna corrispondente a un preciso programma iconografico. 

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Nella composizione della Sagrestia, Giorgio Vasari si ispirò fortemente al Michelangelo, lui che ne è sempre stato un grande estimatore. In effetti, il prodotto finale viene definito anche "piccola Cappella Sistina", perché lo spunto è proprio tratto da quel capolavoro. La volta divenne così una fantastica sfera celeste distesa, dove furono poi raffigurate le 48 costellazioni tolemaiche a cui si alternano personificazioni di virtù. Il tema della volta di ingresso è quello della Religione, mentre nell'ottagono centrale troviamo quello dell'Eternità; nella terza campata figura invece quello della Fede. La Sagrestia del Vasari rappresenta come meglio non potrebbe l'armonia dello stile rinascimentale, dove si fondono eleganza ed equilibrio. 

La scultura simbolo di Sant'Anna dei Lombardi: Il Compianto sul Cristo morto

Altro simbolo dell'arte rinascimentale presente nel Complesso Monumentale di Sant'Anna dei Lombardi è Il Compianto sul Cristo morto. Parliamo di un capolavoro della scultura del Rinascimento, opera realizzata dall'artista modenese Guido Mazzoni nel 1492. Il Mazzoni, autentico maestro nella lavorazione della terracotta, ha reso la scena con un realismo unico, dando estremo risalto ai dettagli che la caratterizzano. Ritroviamo testimonianza di ciò nella resa dell'espressività dei volti, dove è vivida la sofferenza che si manifesta tra urla di dolore e mancamenti, quasi a voler trattenere le lacrime. Il fulcro della scena è il corpo di Cristo che viene deposto dalla croce. Intorno a lui troviamo le seguenti figure, formanti così un semicerchio che lo circonda: Giuseppe d'Arimatea, la Maddalena, Maria di Salomé che sorregge la Vergine Maria, Giovanni Evangelista, Maria di Cleofa e Nicodemo

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Non si può non rimanere stupiti e attoniti al cospetto di tale opera, collocata all'interno del complesso a
grandezza naturale. Il Modanino, così veniva anche nominato Guido Mazzoni, fece del Compianto di Cristo uno dei suoi cavalli di battaglia; difatti, furono molteplici le sue realizzazioni di questo tipo, tra le varie ricordiamo quelle di Busseto, di Ferrara e di Venezia. La particolarità della scultura di Sant'Anna dei Lombardi risiede nella personificazione dei reali spagnoli all'interno dell'opera. In effetti, nei volti di Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo si celano in realtà le fattezze di Ferdinando I e di suo figlio Alfonso d’Aragona. Insomma, un realismo impressionante dietro al quale si celano aneddoti di carattere storico davvero curiosi. 

Un po' di Michelangelo a Sant'Anna dei Lombardi

L'aura magica della Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi non può lasciare indifferenti, fin dall'ingresso nell'unica navata presente. Su tutti, ha un grande impatto visivo la Cappella Correale, anch’essa di chiara impronta rinascimentale toscana. Si tratta di un vano cubico la cui storia è resa celebre da Benedetto da Maiano, il quale ha realizzato la pala d’altare marmorea, che raffigura l’Annunciazione tra i Santi Giovanni Battista ed Evangelista insieme ai busti di Sibille, Tiburtina e Delfica nello specifico. Tra le varie sculture presenti in questa cappella, ruba decisamente la scena un puttino posizionato in alto alla destra dell'altare, con quel suo sguardo vispo e acceso. 

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Questo piccolo putto, così birbante e sveglio, è stato attribuito addirittura a Michelangelo Buonarroti, per quella che è stata una delle sue prime opere. Sono degli studi del secolo scorso ad aver ricostruito tale attribuzione così nobile e importante. Michelangelo, allora quattordicenne, fu con tutta probabilità allievo presso la bottega di Benedetto da Maiano, che era un'autentica istituzione in quel di Firenze al tempo. Da qui le sue prime opere, tra le quali questo puttino. Da dire che non si tratta di un'attribuzione ufficiale, bensì unicamente di stile, visto che quello di Michelangelo è pressoché identico a quello espresso in questa scultura. Ecco, se avevamo bisogno di un altro motivo che rendesse quella di Sant'Anna dei Lombardi una delle chiese più importanti di Napoli, ora ce l'abbiamo. 

I segreti dell'Ipogeo: il luogo di espiazione e sepoltura dei defunti

Altro punto del Complesso Monumentale di Sant'Anna dei Lombardi ricco di fascino e mistero è l'Ipogeo, noto anche come Cripta degli Abati. Un ipogeo, nel modo più generico del termine, veniva inteso come una costruzione sotterranea che poteva avere molti usi e scopi. Poteva essere concepito per opere idrauliche, militari, ma soprattutto per opere di culto. Ed è proprio quest'ultimo il caso dell'ipogeo di Sant'Anna dei Lombardi, visto che la sua principale funzione era proprio quella di espiazione e sepoltura dei defunti. 

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Nel vano è folta la presenza di scolatoi, ed è proprio così che veniva poi perfezionata la tecnica della sepoltura dei defunti. Come detto, non solo sepolti, i morti ricevevano anche l'espiazione dei propri peccati. Recentemente, la Cripta degli Abati è stata scelta come luogo di custodia dei resti salvati alla demolizione della chiesa di San Giovanni dei Fiorentini di Napoli. All'interno di quest'ultima figurano anche i resti di Bernardo Tanucci, uomo di fiducia dei reali Carlo di Borbone e Ferdinando IV. 

Un week end a Napoli alla scoperta delle attrazioni più belle

Non resta che attivarsi per scoprire al più in fretta il Complesso Monumentale di Sant'Anna dei Lombardi, un luogo così ricco di bellezza, arte e storia. Il tutto, sarà possibile sfruttando tutti i vantaggi del Naples Pass, altra motivazione per visitare il complesso, ubicato in Piazza Monteoliveto 4. E' aperto tutti i giorni: al lunedì al sabato gli orari sono dalle 9:30 alle 18:30, mentre la domenica è aperto dalle 12:30 alle 17:30.