Vico Equense: il comune più vasto della penisola sorrentina
Vico Equense è una città della Campania situata all'inizio della Penisola Sorrentina, tra il Golfo di Napoli, il Golfo di Salerno e i monti lattari. Si tratta di un Comune che assume la nomea di Città Metropolitana, il cui Titolo di Città è stato assegnato per Decreto del Presidente della Repubblica. Del titolo di città, in quanto onorificenza, possono fregiarsi solo alcuni comuni, quelli insigniti con un Decreto del Re, questo accadeva fino al 1946; per Decreto del Capo provvisorio dello stato, fino al 1948; per Decreto del Presidente della Repubblica. Ciò accade quando un Comune assume una particolare importanza dal punto di vista storico, artistico, culturale, civico e demografico. Vico Equense è il comune più vasto dell’intera Penisola Sorrentina.
Si erge su un blocco di tufo e calcare, ad un’altezza di circa 90 metri sul livello del mare. Si affaccia sul Mar Tirreno, verso la parte sud del Golfo di Napoli, giusto all’inizio della Penisola Sorrentina, fino a terminare ad un’altitudine di 1.444 metri nella parte più alta della città: la cima del Monte Sant’Angelo. Vico Equense è bagnata anche dalle acque del Golfo di Salerno, lungo il corso della costiera amalfitana.
La storia delle origini di Vico Equense
Vico Equense è una delle città più belle e caratteristiche dell’intera Penisola Sorrentina. Immersa tra la natura, bagnata dal mare e ricca di tradizione e cultura. C’è tantissimo da vedere e scoprire, soprattutto considerando le origini della città, che risalgono al Vll secolo a.C. Si parla di Vico Equense in uno scritto di Silio Italico, all’interno del poema Punica. Un poema risalente al l secolo a.C.
La città ha avuto una vita florida in epoca Medievale. Quando arrivarono gli Aragonesi e gli Angioini, il vecchio paese torno a vivere, soprattutto con lo spopolamento di Aegua e alla costruzione delle mura, al cui interno furono poi edificate la cattedrale ed il castello. Il grande sviluppo che consacra definitivamente la città, arriva nel XIX secolo, quando ci fu un riassetto urbanistico totale, che vide l’abbattimento delle mura e la costruzione della strada che collega Castellammare di Stabia a Sorrento. Iniziò la forte vocazione turistica del paese, soprattutto durante il periodo estivo, sia come luogo balneare che termale, grazie alla presenza del complesso termale dello Scrajo.
Se c’è un piatto universale, quello non è l’hamburger bensì la pizza, perché si limita a una base comune – l’impasto – sul quale ciascuno può disporre, organizzare ed esprimere la sua differenza.Jacques Attali
La nascita della tradizione della pizza a metro a Vico Equense
La nascita e le caratteristiche della Pizza a metro
La Pizza a metro nasce dall’esigenza di dover soddisfare contemporaneamente più persone attraverso un pasto condivisibile. In questo modo si possono accontentare le richieste di più persone con una sola pizza, invece di farne tante. Si risparmia in termini economici e di tempo, servendo su un’unica lunga teglia, una pizza con più condimenti diversi e differenti gusti. Invece di fare quattro pizze diverse per quattro persone, si può infornare una sola pizza di un metro ma con ingredienti differenti, soddisfacendo più richieste contemporaneamente. Grazie a questa invenzione, Luigi Dell’Amura è diventato famoso e noto nella Penisola Sorrentina e in tutta Italia, tanto da rendere quell’originaria ricetta un cult poi ripetuta da molti altri pizzaioli. La ricetta è stata perfezionata e brevettata negli anni sessanta, per poi essere replicata. L’impasto della pizza a metro è realizzato con un mix di farine differenti e raffinate. La misura di una Pizza a metro, totalmente diversa dalla classica pizza tonda, può misurare da un minimo di 30 centimetri e arrivare a 2 metri, per essere precisi: 180 centimetri! Gli ingredienti possono essere adagiati sulla pizza formando delle porzioni divisibili a seconda dei gusti del cliente. L’unica grande differenza tra la pizza a metro a la classica pizza rotonda che tutti conosciamo è il tempo di lievitazione dell’impasto, che nel caso della Pizza a metro è di 6-8 ore, contro le 12 della pizza tonda.
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