Il centro di Napoli: l'evoluzione di Piazza Nicola Amore

Dopo secoli piazza Nicola Amore perderà la sua conformazione circolare per fare spazio alla splendida stazione Duomo e la sua cupola vetrata. La stazione Duomo sarà un percorso tra il giorno e la notte, tra le luci e le ombre, un perenne equilibrio tra il moderno e l'antico. Attraverso la cupola vetrata i visitatori potranno scoprire le bellezze del sottosuolo partenopeo restando costantemente in contatto con la superficie. Un capolavoro di architettura moderna per una delle città più belle del mondo. 

Napoli centro negli anni: la storia dei Quattro palazzi (E quatto palazze)

Piazza Nicola Amore si trova al centro del Corso Umberto I, a due passi dalla stazione centrale di Garibaldi e nei pressi del Duomo di Napoli. Conosciuta perlopiù come "e quatto palazze" dal popolo napoletano, è stata costruita negli anni '80 dell'Ottocento in occasione del risanamento della città e si mostra oggi come una piazza circolare, circondata da quattro edifici in stile neorinascimentale.

Nei prossimi mesi la piazza diventerà uno snodo importante della città partenopea con l'apertura della stazione Duomo che prevederà non solo un nuovo assetto urbanistico, ma soprattutto la possibilità di scoprire un pezzo di storia fondamentale di Napoli. 

La piazza ha una storia profonda che trascende quella della città di Napoli. Posta subito fuori le mura dell'antica Neapolis, la piazza è stata, già in epoca greco-romana, un punto attivo della quotidianità della città. Qui arrivavano navi mercantili e si svolgevano attività di vita pubblica, come dimostrano i reperti archeologici rinvenuti negli ultimi anni. Oltre a suppellettili di qualsivoglia genere sono stati ritrovate, già a fine Ottocento, testimonianze di quella che era la vita della polis greca: da un complesso termale a statue e busti raffiguranti divinità elleniche o condottieri di epoca romana, a edifici di età imperiale come: un complesso monumentale che comprendeva un tempio su di un podio, dedicato al culto imperiale, e delimitato da un portico, il gymnasium, attraverso il quale si assisteva alle gare di atletica dei giochi isolimpici indetti da Ottaviano Augusto nel I secolo d.C.

Ancora una volta gli scavi hanno portato alla luce uno spaccato della storia di Napoli, come quella che aveva tutta la probabilità di essere la cittadella olimpica della graeca urbs.

Nel corso dei secoli questo luogo ha sempre ospitato la funzione di un luogo pubblico, nel Seicento la piazza era nominata "piazza della Sellaria", in quanto ospitò la fontana della Sellaria, voluta dai vicerè spagnoli dopo aver sedato le rivolte di Masaniello, come segno di ritorno al potere nei luoghi delle rivolte. 

La piazza assume l'attuale conformazione circolare dopo i lavori del risanamento di fine Ottocento. Circondata da quattro edifici in stile neorinascimentale con gli ingressi sorretti da quattro telamoni che conferiscono un aria di monumentalità al complesso, la piazza ha per anni ospitato la statua del sindaco al quale è dedicata, Nicola Amore, spostata nel 1938 in occasione della visita di Hitler a Napoli per far sì che non ci fossero intralci al percorso del fuhrer tedesco verso il mare di Napoli, e mai ricollocata. 

Ma la piazza sta per vivere una nuova vita grazie al nuovo progetto della Stazione Duomo dell'architetto italiano Massimiliano Fuksas.

È come una passeggiata lungo le ore della giornata: i colori cambiano, si va dal celeste chiaro all’arancio del tramonto e oltre, alla notte. È quasi la passeggiata di un astronauta che vede la terra dalla luna e osserva le fasi del giorno che si susseguono.
Massimiliano Fuksas