5. Il Murales ai Quartieri Spagnoli
4. Il Centro Paradiso di Soccavo
Altro luogo sacro al ricordo di Maradona, dove purtroppo ad ora campeggia desolazione ed abbandono, è il Centro Paradiso. Si tratta dello storico centro sportivo dove si allenava il Napoli, un'autentica seconda casa per El Pibe de Oro. Ci troviamo nel quartiere di Soccavo, zona che puntualmente andava in tilt totale quando Diego passava di lì e andava ad allenarsi. Fu realizzato nel 1975 e raggiunse il suo splendore proprio negli anni del Napoli di Maradona. Tuttavia, con il fallimento azzurro, giunse anche il suo. Ad ora, il centro sportivo è in stato di abbandono e in vendita, ma all'esterno campeggia un murales realizzato dallo street artist napoletano Mario Farina. Nella raffigurazione troviamo il 'Pibe de Oro' seduto su un pallone insieme alla figlia Dalma. Con la speranza che possa esserci redenzione e salvezza anche per il Centro Paradiso.
3. Le statuette di San Gregorio Armeno
2. La casa a Posillipo in via Scipione Capece
Nei suoi sette intensi anni a Napoli, Diego Armando Maradona ha saputo vivere al meglio le bellezze uniche della città. Una prova lampante è la casa in cui El Pibe de Oro ha vissuto, un autentico gioiello nel quartiere collinare di Posillipo. Ci troviamo precisamente in via Scipione Capece, in una palazzina bassa nella zona residenziale più lussuosa della città. Poco da aggiungere, qui il golfo e il Vesuvio sono visibili proprio da ogni angolo. In questo appartamento viveva con la storica compagna Claudia Villafane, con cui tra i vari visse anche un curioso aneddoto. Col tempo torniamo al 1991, a quando un giorno partirono dalle finestre dell'abitazione degli spari con una carabina ad aria compressa. Il motivo? Diego si era stancato del "pressing" asfissiante dei giornalisti e della totale assenza di privacy. Tuttora quella via, la via Scipione Capece, viene ricordata con affetto dai tifosi del Napoli.
1. Lo Stadio "Diego Armando Maradona"
Non si poteva non concludere con lo Stadio "Diego Armando Maradona" di Fuorigrotta, ovvero il teatro dove andava in scena lo spettacolo della leggenda napoletana. Il suo primo assaggio nell'arena è avvenuto il 5 luglio 1984, quando avvenne la storica presentazione dinanzi al pubblico di Napoli. La folla lì presente ricorda ancora con tanta passione quel giorno, come fosse stata una partita, un successo. In questo stadio Maradona ha vinto due scudetti, i primi della storia della società. Inoltre, ci ha giocato la finale di andata della storica Coppa Uefa 1989. Non dimentichiamo la finale mondiale nel 1990 con la sua Argentina e il memorabile quarto di finale contro l'Italia. Quel giorno, lo stadio intero tifò contro la Nazionale italiana, unito a braccetto con il suo idolo per accompagnarlo alla gloria. L'amore nella gioia e nel dolore, perché la passione visse profonda anche e soprattutto il giorno della sua morte il 25 novembre 2020. Una folla spontanea di tifosi si riversò subito all'esterno dello stadio per commemorarlo e salutarlo. Pochi giorni dopo, il 4 dicembre 2020, il Comune di Napoli ha deliberato l'intitolazione dello stadio a Diego Armando Maradona. Anche la stazione della Cumana, a pochi passi dallo stadio, ha preso poi il nome di Stazione Mostra-Maradona.
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