Orgoglio partenopeo: l’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli è candidato a diventare Patrimonio Unesco.
Una delle più importanti raccolte archivistiche di documentazione bancaria esistente al mondo, con documenti e contenuti rilevanti per la storia economica, sociale ed artistica dell’intero Mezzogiorno.
Photo cover: Facebook Fondazione Banco di Napoli
Candidatura alla lista di Patrimonio UNESCO per l'Archivio storico
La notizia è stata data dalla stessa Fondazione Banco di Napoli: La proposta di iscrizione al Registro della Memoria del Mondo è stata trasmessa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco al Segretariato del Programma della Memoria del Mondo a Parigi.
La proposta è stata sostenuta dalla Fondazione e dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania del Ministero della Cultura. Anche il neosindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, si è dimostrato entusiasta: “La candidatura degli antichi banchi pubblici napoletani a diventare Patrimonio Unesco rappresenta una straordinaria notizia per la nostra città, il Mezzogiorno e l’Italia intera”.
Secondo lui, l’archivio storico della Fondazione Banco di Napoli costituisce una impareggiabile fonte di conoscenza finalizzata a mantenere sempre viva la memoria delle sue storiche istituzioni. In quanto rappresentante del Comune di Napoli si è impegnato per adoperarsi affinché tale candidatura possa essere valorizzata in tutte le sedi competenti per rendere sempre più Napoli una capitale europea come la sua storia merita.
Photo credits: ildenaro.it
La vittoria agli Europa Awards del 2017
Tra gli altri riconoscimenti ottenuti dalla Fondazione Banco di Napoli ricordiamo il suo museo multimediale ilCartastorie che nel 2017 si è collocato tra i vincitori degli Europa Awards, una delle massime onorificenze europee nel campo dei beni culturali e monumentali.
All’interno di esso si raccoglie più di un miliardo di documenti in grado di ricostruire la storia di Napoli. nasce per valorizzare l’enorme patrimonio di storie e di personaggi custodito nelle scritture degli antichi banchi pubblici napoletani.
Circa 80 km di scaffali che contengono: 17milioni di nomi, centinaia di migliaia di pagamenti e dettagliate causali che ricostruiscono un affresco vivo di Napoli e di tutto il Mezzogiorno, dal 1573 sino ai giorni nostri. Un tesoro di memorie lungo 450 anni.
ilCartastorie, utilizzando ogni canale di divulgazione disponibile, dalla multimedialità alla scrittura creativa, restituisce alla città e al mondo intero le voci, le narrazioni e le vicende immortalate sulle innumerevoli pagine dei tomi dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.
Photo credits: Facebook Fondazione Banco di Napoli
Cosa conserva l’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli
Il Fondo Apodissario dell’Archivio Storico, oggetto della candidatura UNESCO, raccoglie le transazioni degli otto banchi pubblici di Napoli tra il XVI e l’inizio del XIX secolo e costituisce un patrimonio documentale unico di conoscenza storica di età moderna su scala europea ed oltre. Circa 330 stanze di pura storia.
Vi sono contenuti e notizie rilevanti per la storia economica, sociale ed artistica delle regioni meridionali e documenti riguardanti la struttura e l’evoluzione degli istituti di credito in esse operanti, nonché contratti commerciali con nazioni europee. In particolare, il valore del Fondo è nella testimonianza che esso evidenzia del fondamentale passaggio dall’utilizzo della moneta alla nascita dell’istituzione delle fedi di credito, antesignane dei moderni titoli dell’ordine e delle madrefedi, sorta di primordiale conto corrente.
Inoltre, qui si ripercorre la storia e lo sviluppo demografico, urbanistico e culturale della citta di Napoli. Esso si trova nella sede della Fondazione Banco di Napoli, in via dei Tribunali, nel cinquecentesco palazzo Ricca e nell’attiguo palazzo Cuomo.
Photo credits: Peppe Guida (CC BY-SA 4.0)
La parola a Rossella Paliotto, Presidente della Fondazione Banco di Napoli
Rossella Paliotto, presidente della Fondazione del Banco di Napoli, afferma che “il Fondo Apodissario ha la forza di tramandare eventi storici di valore universale e porta in sé le tracce puntuali di accadimenti epocali.” Ed è per questo che risulta essere prezioso, fondamentale e assolutamente insostituibile per conoscere le vicende della vita cittadina e contribuire a illuminare la storia di Napoli, grande capitale dell’Età Moderna, di cui già il suo centro storico è patrimonio Unesco.
Inoltre la Presidente dichiara che "Arrivare alla candidatura è stato frutto di un grande lavoro di squadra”. Ora è necessario che ci sia la collaborazione da parte di tutte le istituzioni per raggiungere il risultato finale, e cioè l’entrata in definitiva della Lista dei Patrimoni dell’UNESCO.
L’UNESCO ha istituito il programma nel 1992 per rispondere alla necessità e crescente consapevolezza del precario stato di conservazione e accesso al patrimonio documentario in varie parti del mondo.
Photo credits: Elliott Brown (CC BY-SA 4.0)
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