L'ispirazione di Matilde Serao
Le bellezze naturali e artistiche della città di Napoli e dei suoi dintorni hanno ispirato la creazione di un vasto numero di miti e leggende legati ai luoghi più iconici della città. Basta, infatti, semplicemente passeggiare per le strade partenopee per riuscire a scorgere numerosi frammenti artistici provenienti da un passato antico, oppure per riuscire ad ammirare bellezze e paesaggi naturali che, nel tempo, hanno ispirato l’immaginazione di tantissimi poeti, artisti e scrittori.
Forse è stata proprio questa particolare fascinazione a spingere la celebre scrittrice Matilde Serao a immaginare la collina di Posillipo e l’isola di Nisida – posizionate l’una di fronte all'altra – come i protagonisti di una tragica storia di un amore impossibile. La scrittrice, nel suo libro “Leggende Napoletane”, immaginò infatti che Posillipo fosse in origine un giovanotto docile, gioioso e sensibile, circondato da amici e da persone per il suo animo bonario. Il giovane si innamorò perdutamente di una ragazza di campagna, Nisida, dotata di grande bellezza, ma dall'animo freddo, insensibile e malvagio: ella faceva infatti innamorare perdutamente le sue vittime condannandole alla disperazione di un amore intenso e non corrisposto. Il giovane Posillipo non sfuggì a questo triste destino, e il suo dolore fu così forte che, incapace di sopportare ancora la vista della bellezza di Nisida senza poter essere amato a sua volta, decise di togliersi la vita gettandosi fra le onde del mare.
Il Fato, però, decise di trasformare entrambi in due entità naturali e separate: il giovane venne trasfigurato nella collina di Posillipo che tutti conosciamo, destinata ad accogliere ammiratori e visitatori da ogni dove per la sua bellezza. Non a caso, infatti, il significato della parola Posillipo proviene dal greco “Pausilypon” che significa “ciò che fa cessare il dolore”. La fanciulla, invece, divenne l’isola di Nisida la quale, pur mantenendo la sua bellezza, sarà però destinata a diventare un luogo di prigionia, malvagità e tristezza: attualmente, infatti, sull'isolotto è presente l’Istituto Penale dei Minori.
Così posizionati, Posillipo e Nisida sono destinati a guardarsi e a restare vicini per sempre, ma non potranno ricongiungersi mai, diventando dunque il simbolo di quell'amore impossibile che ha caratterizzato le loro vite mortali.
Così eterno il premio, così eterno il castigo.Matilde Serao
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