Cosa visitare al Maschio Angioino?
La Cappella Palatina o di “Santa Barbara”: l’unico elemento superstite della casata degli angioini, venne danneggiata da un terremoto che colpì la città nel 1456 e successivamente restaurata. La Cappella Palatina affaccia sul mare ed è accessibile attraverso uno straordinario portale rinascimentale, che vi porterà all’interno di un un’unica e lunga navata dai caratteri gotici. La cappella, secondo anche una raccolta di sonetti di un autore anonimo, venne interamente affrescata da Giotto con scene dell’Antico e del Nuovo testamento, di cui oggi restano pochi frammenti negli sguanci delle finestre che ricordano quelli della Cappella Bardi in Santa Croce a Firenze. Inoltre, vi sono conservate anche numerose statue che restano degli stupendi esempi del Rinascimento napoletano, per esempio il Tabernacolo con la Madonna e il Bambino di Domenico Gagini, allievo di Donatello e Brunelleschi.
La sala dell’Armeria: questo spazio inizialmente era utilizzato per le armi, ma trova nell’archeologia il suo aspetto più interessante perché sono stati ritrovati dei resti di epoca romana visibili grazie al pavimento di vetro.
Dal 2015 è possibile visitare la Sala Carlo V e Novecento che fanno parte del progetto “Mast” (Maschio Angioino Smart Tour), grazie a cui sarà possibile ascoltare la storia con tecnologia e innovazione. Sarà il vostro smartphone a dare voce alle opere e a renderle parlanti.
La Sala dei Baroni: la Sala Maior del castello angioino, voluta da Roberto d’Angiò e affrescata da Giotto nel 1330. La denominazione “Sala dei Baroni” arriva dall’arresto del 1485 di alcuni baroni che avevano partecipato alla congiura contro Ferrante I d’Aragona. Il sovrano, astuto, decise di attirarli con l’inganno al castello e li gettò nelle prigioni sotto la Cappella Palatina, l’ambiente prese il nome della “prigione della congiura dei Baroni”.
A Napoli ogni leggenda è storia, per questo sarà bene accennarvi, prima di visitare il Maschio Angioino, alla Fossa del coccodrillo. Si vocifera che i prigionieri scomparivano misteriosamente, e dopo un aumento della vigilanza si è scoperto che un coccodrillo entrava da un’apertura e azzannava le gambe dei prigionieri per trascinarli a mare.
Al giorno d’oggi non ci sono più re e regine o coccodrilli giustizieri, ma il Maschio Angioino resta ancora un luogo di forte interesse e diventa promotore di mostre d’arte, location impeccabile per il carnevale in maschera, scenografia suggestiva per eventi teatrali. Cosa c’è di meglio che sedersi e tornare indietro nel tempo, alla grande stagione del teatro di corte?
Informazioni sul Castel Nuovo (Maschio Angioino)
- Aperto dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:00; la biglietteria chiude un’ora prima
- Possibile apertura di Domenica entro le 14 per visitare: il cortile, la Cappella Palatina, la Sala dei Baroni, la Sala dell’Armeria. Controllare sul sito del Comune di Napoli eventuali avvisi in merito.
- Intero: 6 euro
- Ridotto con Artecard: 3 euro
- Gratuito per giovani dell’UE sotto i 18 anni
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